Vittorio Veneto, la mozione contro il Green Pass non passa
Il punto è diventato più che altro un "caso" politico: il consiglio comunale si è diviso in tre parti uguali
VITTORIO VENETO - Un pareggio perfetto e la mozione per l’abolizione del Green pass viene bocciata. Ieri sera in consiglio comunale è andato in scena un dibattito un po’ anacronistico: dal 1° maggio, infatti, il certificato verde viene richiesto solamente nelle strutture sanitarie.
La mozione, presentata dal presidente del consiglio comunale Paolo Santantonio e dal consigliere Gianni Varaschin, chiedeva al “Parlamento e al Governo l’abrogazione delle disposizioni in materia di impiego delle certificazioni verdi Covid-19 a decorrere dalla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica”. “Con la cessazione dello stato di emergenza sanitaria, avvenuto il 30 marzo scorso, gli italiani vengano liberati definitivamente dal green pass e non si mantenga in vita nei prossimi tre anni la struttura per la sua possibile utilizzazione”, ha detto ieri sera Santantonio.
Cinque consiglieri hanno votato a favore (Casagrande, Varaschin, Rasera, Pagotto, Santantonio), cinque contro (Rosset, Balliana, Dus, De Antoni, Tonon) e cinque membri del consiglio si sono astenuti (Da Re, De Bastiani, il sindaco Miatto, Gomiero e Parrella). Il “ritardo” accumulato dal consiglio comunale ha una ragione ben precisa: la mozione, inserita inizialmente nel programma del consiglio comunale del 21 aprile, era stata rinviata a causa di un vizio di forma, ed è stata discussa solo ieri sera come “ordine del giorno” e non come mozione.