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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

Caro energia, Ascom Vittorio Veneto scrive a Mario Draghi: "Si va verso la paralisi"

L'associazione di categoria ha inviato una lettera al premier

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Caro energia, Ascom Vittorio Veneto scrive a Mario Draghi:

VITTORIO VENETO - “Il Governo sta facendo troppo poco. Non si può pensare di risolvere la combinazione di caro energia, guerra e pandemia usando solo i maggiori introiti dell’Iva”. Inizia così la lettera che Ascom Vittorio Veneto ha scritto al premier Mario Draghi e al Governatore Luca Zaia.

 

“È una questione di sopravvivenza per tantissime aziende alle prese con un drastico calo dei consumi. Per contrastare il caro energia c’è bisogno di una risposta immediata attraverso nuovi aiuti di Stato concordati con la Ue. È indispensabile uno scostamento di bilancio”, si legge ancora nella missiva inviata oggi al Presidente del Consiglio.

 

“Le nostre imprese stanno affrontando extra-costi determinati dal caro carburanti e dal caro bollette che solo un deciso intervento – ad esempio - sulle accise e sugli extra-profitti delle società energetiche può raffreddare. Senza aiuti si va verso la paralisi. Adesso il rischio è quello di una stagnazione che, senza interventi dal punto di vista strutturale, può diventare recessione – aggiunge Ascom -. Lo scoppio della guerra ha semplicemente accelerato questo processo. Va messo un tetto al prezzo del gas. È inaccettabile, inoltre, che ancora oggi il prezzo orario dell’elettricità venga fissato in base all’impianto meno performante. Relativamente al caro carburanti: bisogna eliminare una volta per tutte le imposte indirette”.

 

“Non è possibile che lo Stato in questo momento pensi di abbattere di 15 centesimi il prezzo al distributore, visto che abbiamo accise e Iva pari al 123% del costo industriale del carburante. Ed è folle che ancora oggi su benzina e gasolio gravino episodi come la crisi di Suez del 1956, la ricostruzione del Vajont, l’alluvione di Firenze e il terremoto del Friuli – aggiunge l’associazione di categoria -. Chiediamo al Governo gesti coraggiosi: sono anche le nostre piccole imprese ad aver tenuto insieme il paese nel momento drammatico della pandemia. È da trent’anni che aspettiamo la riforma del fisco. Prima non c’erano le risorse per farla, adesso che ci sono i fondi del Pnrr che cosa aspettiamo ad attuarla? Un taglio contributivo del cuneo fiscale e la modifica del sistema di tassazione non possono essere ulteriormente prorogati”.

 



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Roberto Silvestrin

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