TRENI FUNZIONANTI: UN'UTOPIA?
Innumerevoli le lamentele inviate dai consumatori in questi ultimi mesi per i disservizi di Trenitalia.
Debora Da Dalt
<< Avvisiamo i signori viaggiatori che il treno ha un ritardo di 30 minuti…50 minuti…70 minuti… Ci scusiamo per il disagio>>. Quante volte vi è capitato di sentire questo avviso? Innumerevoli. E innumerevoli, infatti, sono le lamentele inviate dai consumatori in questi ultimi mesi contro i disservizi di Trenitalia.
Da sempre i pendolari delle varie tratte del Veneto si lamentano del pessimo servizio offerto dalle nostre ferrovie, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è “caduta” il 13 ottobre 2009, quando il Movimento Consumatori << ha deciso di avviare alcune azioni pilota nei confronti di Trenitalia per chiedere il risarcimento dei danni subiti, per diversi disagi, dai passeggeri>>.
“In casi estremi, estremi rimedi” si suole dire. Allora ben vengano queste denunce se sono l’unico modo che i pendolari hanno per far sentire la loro voce.
Sarà forse possibile, un giorno non lontano, non dover arrivare più in ritardo a scuola o al lavoro? Non essere costretti a viaggi interminabili senza avere un posto dove sedersi e magari con il riscaldamento spento (e un clima polare all’esterno)?
Quel che fa adirare i consumatori è che il disservizio avviene, ma non c’è assolutamente un minimo risarcimento per i danni subiti. A causa di questi ritardi ferroviari, infatti, molte persone hanno subito gravi disagi personali: come si può tollerare un tale stato nel 2009, quando in ogni stato dell’Europa più avanzata un treno normale è l’equivalente di un Eurostar italiano?
Spesso vengono fatte campagne in favore dei mezzi pubblici anziché dei privati, ma come si potrebbe biasimare un lavoratore che preferisce andare al lavoro con la propria auto (comoda, climatizzata, silenziosa, non affollata) anziché prendere un treno maleodorante, gremito di gente, mal climatizzato, al cui interno può cadere anche la pioggia?
Le autorità regionali, comunque, sembrano essere dalla parte dei pendolari, come dimostrano le dichiarazioni di Muraro (Presidente della Provincia di Treviso), di Gianpaolo Bottacin (Presidente della Provincia di Belluno) e di Gianantonio Da Re (Sindaco di Vittorio Veneto) i quali lamentano con i consumatori lo stato presente delle ferrovie venete.
Noi, dalla parte di chi subisce questo disagio, ci auguriamo che sollevando la questione qualcosa si possa muovere portando un servizio ferroviario “decente” anche in Veneto.
Debora Da Dalt